Se ne è scritto tanto e ogni mamma sa che i bimbi imparano quando si sporcano le mani.
Tuttavia sono molti i genitori che al momento opportuno frenano il figlio ormai lanciato verso una nuova scoperta. Perché si sporca, perché si fa male, perché semplicemente non si fa.
Eppure lo sosteneva anche Maria Montessori: il bambino si sviluppa tramite l’esplorazione sensoriale e non c’è niente di meglio di Madre Natura per questo.
Il ruvido della corteccia di un albero, la morbidezza di un prato, il profumo di un fiore, il calore della sabbia sotto i piedi, sono tutte esperienze che per adulto risultano scontate, ma che per un bambino rappresentano una novità piacevole, strana, paurosa… È dalla natura che il bambino riceve i primi input ed è sempre dalla natura che impara anche a perfezionarsi, a cogliere le sfumature di colore, ad affinare, a gestire e gestirsi in relazione al mondo che lo circonda. È proprio tramite l’annusare, l’osservare, il toccare e l’ascoltare che il bambino conosce e comprende il mondo.
Lo fa in momenti diversi, iniziando dai primi mesi fino ai 3 anni, periodo durante il quale assorbe tutto inconsapevolmente. Fino ai 6 anni invece, inizia il periodo dell’ordine: cerca la regola per rielaborare quello che lo circonda in un ragionamento complesso. Ed è a questo punto che arriva il periodo dei ‘grandi perché‘.
Il bambino cresce grazie alla costante ricerca sul funzionamento dell’Universo e in tutto questo la Natura insegna anche la calma e la sua bellezza.
Seminare, innaffiare, prendersi cura di una pianta sono un buon modo per insegnare l’arte della pazienza ai più piccoli.
Da questo punto di partenza viene la nostra scelta di proporre un Summer Camp che porti i bimbi all’aria aperta, nel verde, dove sia possibile interagire con altri bambini imparando da loro, ma anche dal mondo che li circonda, per arricchirli con nuovi stimoli e permettergli di fare scoperte all’aperto, dove l’osservazione e la sperimentazione risultano centrali.